Artigianato e Gastronomia L’artigianato, nei secoli passati, è stato tanto fiorente da far annoverare Agnone come una delle più cospicue cittadine del regno meridionale. Un tempo il termine "agnonese" era sinonimo di ramaio e nelle regioni vicine di diceva che "ogni caldaia è buona perché di Agnone". Oltre le lavorazione del rame, è famosa quella del ferro battuto che produce splendide inferiate per balconi e oggetti tipici dell'artigianato artistico. Nel passato le botteghe dei ramai erano molto numerose. Nel 1753 si contavano 10 fonderie che rifornivano 14 laboratori. Dalla seconda guerra mondiale, l’artigianato agnonese ha subito, per molteplici cause, un fortissimo assottigliamento: oggi sono rimaste poche industrie ancora in vita. Tra queste industrie spicca la famosa fonderia delle campane. Un'altra attività è quella della "Ramera di Agnone" di Franco Gerbasi.
Chiunque si rechi ad Agnone viene attratto non solo dal fascino delle campane, dall’amore per l’arte, dalla laboriosità e gentilezza degli abitanti, ma anche dalle molteplici golosità. Tutti i posti di ristoro sono fieri di mettere in mostra piatti prelibati che vanno dalle “sagne a taccune” alle “sagne e fagioli”, dai “maccheroni alla chitarra” alla famosissima “zuppa alla santè”.
Non sono da meno i secondi piatti, tipici e saporiti, a basa di carni prodotte in alta montagna, che danno alla pastorizia locale quel primato riconosciuto nella produzione di carni e latticini tipici, quali le mozzarelle, i fior di latte ed i caciocavalli. Non si può rinunciare al cosciotto di agnello al ragù, “tacche” di agnello arrosto e al forno, capretto ciff e ciaff, salsicce, prosciutti, nodi di trippa, cazzemarre e soppressate.
Una menzione di rilievo meritano i dolci locali, veri poemi dell’arte dolciaria: dai gustosissimi confetti ricci, alle ostie ripiene, dalle campane alle tine di cioccolato, dalle zeppole alle pizzelle, dai taralli al panettone alla pasticceria più varia e sfiziosa prodotta dai forni agnonesi.
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